![]() |
Le attrici e gli attori de I Ragazzi della Strada |
ROMA - Alt Academy presenta I Ragazzi della Strada, scritto da Riccardo D’Alessandro e Gabriele Fiore, con Luca Vergoni, Nicole Rossi, Andrea Lintozzi, Gabriele Fiore, Riccardo Alemanni, Sofia Iacuitto; regia Riccardo D’Alessandro, scenografia Angelo Bonanni, costumi Francesca D’Alessandro, aiuto regia Christian Laiontini, disegno luci Umberto Fiore. Non importa se il tempo scorre per i ragazzi, ci sarà sempre un muretto su cui fermarsi per ritrovarsi a parlare, in perfetto equilibrio tra il desiderio di cambiare e la paura di agire. Da martedì 18 a domenica 23 marzo 2025 all’OFF/OFF Theatre va in scena “I Ragazzi della Strada”, storie di giovani fermi in un limbo di periferia da cui guardare il mondo col desiderio di scoprirlo e sentirne ogni sapore. Un luogo ai margini della città in cui stare attenti a non rimanere sospesi. Il testo è scritto da Riccardo D’Alessandro insieme con Gabriele Fiore, con protagonisti Luca Vergoni, Nicole Rossi, Andrea Lintozzi, Gabriele Fiore, Riccardo Alemanni e Sofia Iacuitto, diretti dallo stesso Riccardo D’Alessandro in una produzione targata Alt Academy.
Ogni gioco ha delle regole
Scenografie di Angelo Bonanni, costumi di Francesca D’Alessandro, aiuto regia Christian Laiontini, sul disegno luci firmato da Umberto Fiore. C’è sempre un margine da qualche parte. Un luogo in cui il tempo si ferma, sospeso tra il passato e il futuro, tra il desiderio di cambiamento e la paura di agire. I ragazzi della strada vivono in questo limbo, giovani di periferia che si muovono in bilico tra il bisogno di essere visti e il terrore di essere scoperti. Luca, però, ha qualcosa che gli altri non hanno: un’occasione. Dopo essere stato colpito da un fulmine durante un temporale, si risveglia con una nuova consapevolezza. Il lampione che l’ha colpito sembra comunicare con lui, dandogli un segnale: ha una possibilità, forse l’ultima, di cambiare qualcosa nella vita dei suoi amici. Attraverso il gioco, l’ironia e il confronto, Luca mette in discussione il loro mondo, li costringe a guardarsi dentro, a smascherare le loro paure e i loro desideri nascosti. Ma ogni gioco ha delle regole e, quando arriva l’alba, qualcosa sarà inevitabilmente cambiato. Una storia di amicizia, di scelte e di crescita, che racconta senza filtri la realtà di una generazione in bilico tra il rimanere e l’andare, tra il conformarsi e il ribellarsi.
Il muretto è il confine invisibile tra chi resta e chi va
“C’è sempre un muretto da qualche parte. Un pezzo di cemento su cui ti siedi, dove passi il tempo senza far niente e senza rendertene conto. È il posto delle attese che non sai neanche di avere.” Il muretto è il confine invisibile tra chi resta e chi va. Qui si fermano Luca, Jessica, Christian, Mirko, Alessio e Veronica. Ragazzi con sogni spezzati, fragilità nascoste e paure inconfessabili. “Tutto nasce da un’osservazione della mia generazione”. Una generazione che fatica a esprimere i propri sentimenti, che si rifugia nella violenza, nell’egoismo, nella paura di fallire. Una generazione schiacciata tra aspettative imposte e l’incapacità di trovare un’identità autentica. “E poi c’è Luca.” Luca è il catalizzatore. Non può cambiare nessuno, ma può mostrare che un’altra possibilità esiste. E lo fa attraverso il gioco, come fosse teatro, perché la vita, anche quando è dura, può essere ancora un gioco. “Ma ogni gioco ha bisogno di una regola. E una regola ha bisogno di un segnale.” Il lampione non è solo un oggetto di scena, è il filo conduttore della storia. Non indica una strada, si limita a illuminarla. Il cambiamento non si impone, si suggerisce. “E poi ci sono gli oggetti. Lo specchio, il pallone, la bomba al cioccolato, la luna”. Simboli concreti, non metafore astratte. Elementi che acquistano significato nelle mani di chi li usa, costringendo i personaggi a riflettersi in ciò che evitano di vedere. “Ma poi? Poi arriva l’alba”. Quando la città si risveglia, il muretto è ancora lì. Il lampione smette di sfarfallare. Ma forse qualcosa è cambiato. Forse, per un istante, qualcuno ha visto la strada in modo diverso. Forse qualcuno ha trovato il coraggio di fare il primo passo.
Chi è Riccardo D'Alessandro?
Riccardo D'Alessandro nasce a Roma nel 1998. Attore, regista e produttore teatrale italiano. Inizia la sua carriera giovanissimo, debuttando al cinema nel 2014 con L’Uomo Volante di Adelmo Togliani, presentato al Festival di Venezia. Successivamente recita in Il ragazzo della Giudecca accanto a Giancarlo Giannini e Franco Nero e viene scelto da Massimiliano Bruno per Beata ignoranza, dove recita al fianco di Marco Giallini e Alessandro Gassmann. In televisione prende parte a serie di successo come Che Dio ci aiuti 3, Nero a metà con Claudio Amendola e Protezione Civile, tutte prodotte da Rai. Nel 2024 è tra i protagonisti del film Ritorno al presente di Toni Fornari e Andrea Maia. Parallelamente alla carriera attoriale, porta avanti un’intensa attività teatrale. Si forma al Teatro Golden di Roma e debutta in musical e spettacoli diretti da Barbara Pieruccetti e Toni Fornari. Da oltre cinque anni è attore stabile della compagnia Il Cilindro, con cui ha preso parte a oltre 30 allestimenti in teatri come il Brancaccio di Roma, l’Alfieri di Torino e il Filodrammatici di Milano. Come regista ha diretto più di 10 opere teatrali, diversi cortometraggi e videoclip musicali. Nel 2024 dirige Via dei Frassini 2, cortometraggio che vede Milena Vukotic come protagonista. Con il suo lavoro, esplora temi sociali e generazionali con uno stile realistico e sperimentale.
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
![]() |
Sostieni CWN |
Ricerche Correlate
- Donne considerate fisiologicamente deficienti può suggerirci qualcosa?
- Elektra, la forza del mito e dell'opera al Teatro Filarmonico
- Once upon a time in Bologna, Ennio Morricone suona ancora
- I Ragazzi della Strada, voglia di scoprire il mondo e sentirne il sapore
- Temi bollenti in televisione con Diego Paura e Fabio Brescia
Commenti
Posta un commento